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lunedì 3 maggio 2010

La Seconda Caotica



La classe della Seconda Caotica è in fondo al corridoio. Due metri prima della porta incrocio la titolare di Lettere, appena uscita.
"Abbiamo fatto il complemento oggetto, magari puoi fargli fare un po' d'esercizio".
Faccio un cenno di assenso e la saluto. Non le chiedo se hanno capito: tutti capiscono il complemento oggetto senza problemi, ma un po' di blandi esercizi di ripasso certo non hanno mai fatto male a nessuno.
Un metro prima della porta un paio di ragazzini mi prendono d'assalto: "Prof, non abbiamo capito il complemento oggetto, ce lo rispiega?".
Non hanno capito il complemento oggetto? Come caspita si fa a non capire il complemento oggetto?!?
"D'accordo, ora vediamo. Rientrate in classe".
I due rientrano, percorro il metro successivo fino alla porta. Lì una ragazzina mi guarda con aria assai patetica "Prof, può rispiegarci il complemento oggetto?"
"Ma certo. Adesso però vai a posto".
Saluto i ragazzi, gli dico di mettersi pure a sedere (a Hogsmeade il regolamento prevede che la classe si alzi in piedi all'ingresso dell'insegnante - il che avviene senza problemi perché, appena suona la campana di fine ora, tutti schizzano in piedi come tante molle).
Si alzano due mani.
Ne indico una "Dimmi".
"Prof, ci hanno appena spiegato il complemento oggetto, io però non l'ho capito bene. Ce lo può rispiegare?".
L'altra mano alzata annuisce con convinzione.
"Ma certo. Aprite la grammatica".
Arrivo alla cattedra (dove un ragazzo si è appostato per chiedermi di rispiegar loro il complemento oggetto), apro il registro di classe, firmo, apro il registro personale per segnare gli assenti... ma c'è ombra. Intorno alla cattedra si sono assiepati in tre - ovviamente, per chiedermi di spiegare loro il complemento oggetto. Li mando a posto con la promessa di accontentarli. Nel frattempo la classe non ha interrotto per un solo secondo l'usuale confusione che sempre la caratterizza. Siccome oggi non ho voglia di fare il consueto Bercio da Inizio Lezione, sfodero un bel sorriso e li guardo.
Non funziona subito, ma dopo qualche minuto tutti si chetano. Così inizio a parlare:
"Mi è stato chiesto...".
Due ragazzi mi interrompono per chiedermi se gli rispiego il complemento oggetto.

A questo punto è chiaro perché buona parte di loro non ha capito (o meglio è convinta di non aver capito) il complemento oggetto. In effetti è già tanto se hanno capito che la lezione di oggi verteva sul complemento oggetto: se non ascolti almeno un po' l'insegnante, non capire casa ha detto può succedere anche ai migliori.
Ma nella Seconda Caotica la questione è ancora più complessa.
Perché, stabilito infine che, a quel che sembra e a dispetto di ogni consuetudine, non hanno capito il complemento oggetto, occorre cercare di andare un po' più a fondo nella questione.
"Vediamo. Non avete capito cos'è un complemento oggetto?".
Deciso scuotere di teste e brusio. No, quello l'abbiamo capito.
"Non vi è chiara la definizione di complemento oggetto?"
Di nuovo le teste si scuotono. Un gruppetto, accavallandosi, mi ripete la definizione.
"Pensate di avere difficoltà a riconoscere un complemento oggetto?".
Questa volta le teste si scuotono con decisione: assolutamente no.
A questo punto la prof. Murasaki è avvolta in un enorme punto interrogativo: se hanno capito cos'è un complemento oggetto, se hanno capito la definizione di complemento oggetto e per giunta sono convinti di riconoscere un complemento oggetto senza problemi, che accidenti vogliono da me?
"...posso sapere allora cosa non avete capito?".
Dopo lungo accavallarsi e parlare tutti insieme e contraddirsi a vicenda, con un paio di urli miei per cercare di convincerli a parlare in non più di due-tre per volta, finalmente emerge ciò che non hanno capito; cioè, dunque...
"La professoressa ci ha detto che il complemento oggetto c'è quando c'è un verbo transitivo attivo".
"Beh, è vero" sono costretta a confermare. Non l'avevo mai pensata in questi termini ma senza dubbio sì, per avere un complemento oggetto ci vuole un verbo transitivo in forma attiva.
Provo a rispiegarglielo ma non trovo particolare resistenza. D'altra parte hanno ripassato i verbi da poco e ricordano sia cos'è un verbo transitivo sia che cosa è un verbo attivo.
Mi dilungo un po' sulla questione. Non può fargli male, non sto dicendo cose false o ingannevoli...
Placati dal mio ripetere e sviscerare il mantra, la classe si acqueta.
Il vero e serio problema del complemento oggetto viene fuori solo verso metà della lezione, ed è una questione seria, cioè: gli attributi e le apposizioni dei complementi oggetti vanno analizzate insieme o separatamente?
Grave dilemma, ne convengo, di quelli che tolgono il sonno. Ma lì proprio non sono in grado di aiutarli: so che la maggior parte degli insegnanti li fa analizzare separatamente, io glieli lascio analizzare insieme, se così preferiscono, ma cosa faccia la titolare proprio non saprei. Ci torno a casa insieme in treno tre volte la settimana, ma non è il tipo di argomenti di cui si parla, di solito.
Così gli suggerisco di chiedere alla loro insegnante (che di sicuro gliel'ha già detto e ridetto, ma, certo, se non la stanno a sentire...).
Poi passo a dettargli qualche frasetta col complemento oggetto, prima molto facili, poi un po' più complesse.
Non mostrano difficoltà alcuna, anche se sentire cosa dice l'interrogato mentre gli altri ronzano, suggeriscono, si danno addosso o si occupano dei casi loro è un po' difficile.
D'altra parte sono stanchi, ormai: è la sesta ora.
Ecco, io li vedo alla sesta ora, ma tutti mi assicurano che per loro è sempre la sesta ora.
Non sarà quindi difficile comprendere come mai, nonostante sia composta quasi completamente di elementi tutt'altro che stupidi e nonostante non sia dominata dalla feroce determinazione a non studiare che caratterizza la mia classe, questa seconda sia - di gran lunga - la più indietro nel programma, per tutte le materie e con tutti gli insegnanti.

Guardandola in modo costruttivo, possiamo senz'altro affermare che, se è vero che occorre avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante, la Seconda Caotica ha tutto il potenziale per generare una costellazione intera, di quelle belle fitte.
Con tutta la comprensione per chi ci lavora più di un'ora a settimana.

2 commenti:

lanoisette ha detto...

argh, ogni tanto la mia SecondaBamba si trasforma in Secondacaotica...

comunque io lo faccio ragionare molto sul concetto di transitività,nel senso che faccio insieme (ci vuole un'oretta e mezza/due ore) i verbi transitivi, il complemento oggetto e il passaggio attivo/passivo (facendo grand disegni di incroci alla lavagna coi gessi colorati)
- un po' perchè ritengo che sia inutile studiare i verbi transitivi senza avere la nozione di complemento oggetto,
- un po' perché generalmente capiscono bene il concetto verbo intransitivo=nessun complemento oggetto (e quindi non sabgliano più col verbo essere), verbo transitivo attivo=complemento oggetto, verbo transitivo passivo=nessun complemento oggetto MA complemento d'agente-causa efficiente
- un po' perchè diventa immediatamente chiara la differenza tra complemento oggetto e predicativo del soggettO. una frase con verbo transitivo attivo e complemento oggetto può, appunto, "transitare" alla forma passiva, una frase con verbo copulativo intransitivo e predicativo del soggetto no.

Murasaki ha detto...

Se affronti l'argomento in seconda è un buon sistema.
Anzi, direi che è un buon sistema comunque, perché il complemento oggetto glielo fanno anche alle elementari, quindi qualche traccia permane anche in prima media.

(uno di questi giorni devo raccontare la mia tecnica personale - che, ora che ci penso, devo aver utilizzato al massimo tre volte perché di solito quando arrivavo io l'argomento era appena stato affrontato)