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lunedì 27 luglio 2015

Sul nuovo documento ministeriale di valutazione delle competenze (BLEAH!)

Il nuovo documento (sperimentale) di valutazione delle competenze non ha incontrato il mio totale e completo gradimento

Fino a quest'anno alla fine dell'esame di Terza si segnavano le Competenze* raggiunte da ogni alunno, divise per materie, e le segnavamo in decimi, come fossero voti. Era tutto un po' approssimativo perché dal MIUR avevano promesso di spiegarci nel dettaglio di che si trattava ma poi non si sono mai preoccupati di farlo.

Quest'anno il MIUR ha infine deciso di riprendere in mano la questione preparando un nuovo documento, che tenesse conto delle richieste dell'Unione Europea.
E' ancora in forma sperimentale, ma al Collegio Docenti, di nostra spontanea volontà e senza costrizione alcuna, abbiamo accettato di testarlo perché siamo bravi e coscienziosi e AUPP**.
A Maggio cotal documento è arrivato. La prima novità è che le competenze si compilano PRIMA dell'esame - idea non dissennata, a mio avviso.
Consta di dodici competenze dodici, ognuna delle quali corredata da un Profilo e da un indicazione della o delle Competenze Chiave che riguardano. C'era anche una colonnina che dice che quella specifica competenza riguarda "tutte le discipline con particolare riferimento a..." (cioè il singolo Consiglio di Classe doveva decidere a quali discipline la competenza faceva riferimento***) e il livello raggiunto dall'alunno. Tale livello va  indicato con una lettera dell'alfabeto da A a D, dove D sta ad indicare che la competenza è a livelli più che minimali mentre A è il livello massimo.
Il documento è stato poi consegnato alle famiglie che l'avrebbero a loro volta consegnato alle scuole superiori dove ne avrebbero fatto Carta da Deposito, come tutti gli anni.

Dalla Dirigenza si sono raccomandati che appuntassimo con cura tutte le osservazioni e modifiche che ci venivano in mente, perché poi sarebbero state inviate al Ministero. Di fatto, nessuno poi ci ha chiesto alcunché, né il Ministero ha mostrato curiosità alcuna nei confronti del nostro lavoro. Almeno, non mi risulta.
Io comunque qualche appunto lo avevo preso, e visto che non mi piace buttare via il mio lavoro ci faccio un post.

Il vero problema, prima ancora delle attribuzioni delle materie alle varie competenze, è stato capire le competenze stesse, che erano redatte in forma talvolta piuttosto ermetica. E di questo andrò a parlare adesso.

Le competenze erano dodici più una, generica, che serve ad indicare competenze particolari non comprese nelle prime dodici. Almeno credo.
Cominciamo dalle buone notizie: le prime tre erano facilmente gestibili:
n. 1 Comunicazione nella lingua italiana o lingua di istruzione (nel nostro caso: Italiano)
n. 2 Comunicazione nelle lingue straniere (nel nostro caso: Inglese e Spagnolo)
n. 3 Competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologia (e le abbiamo collegate a Matematica, Scienze e Tecnologia).
Certo, ci sono sempre dei casi particolari: per esempio Wasp che è di origini statunitensi e parla benissimo inglese anche se non ha mai studiato spagnolo se non, un pochino, verso la fine dell'anno sotto minaccia di bocciatura; ma è vero che l'atteggiamento verso le due lingue straniere di solito è molto simile nei singoli alunni, come la capacità di raccattare qualcosa in quel campo. Insomma, quelle tre prime competenze non ci hanno creato grandi problemi, tanto più che non si trattava di fare una media tra i voti delle varie materie ma di indicare quanto l'alunno si sentiva a suo agio navigandoci dentro.

Con le altre nove competenze è andata decisamente meno liscia.

La n. 4 riguarda le competenze digitali. Ci sarebbe molto da discutere su cosa si intende con competenze digitali: l'alunno gioca bene ai videogiochi? Sa programmare? Usa la grafica? Riesce a soccorrere l'insegnante se un programma non parte? Sa ritoccare le foto? E' in grado di inserire nel salvaschermo della LIM una frase per prendere in giro l'insegnante quando entra in classe? Sa entrare nel registro elettronico e ritoccarsi i voti? Sa navigare bene? Sa condividere un selfie? E anche: cosa ne sappiamo noi, di cosa sa fare esattamente? Se sa truccare il registro elettronico gli spetta una bella A, e magari anche una sospensione, ma è improbabile che ce lo racconti. Senza contare che alle medie, dopo il passaggio della Scure Gelmini, quasi nessuno fa informatica, ormai; magari qualche insegnante ha un opinione sulle competenze informatiche di qualcuno, ma non certo su tutti.
Bene, tutto ciò rappresenta il minore dei problemi; perché il profilo di questa competenza, come tutti i  profili, è stato pescato dalla descrizione dell'alunno ideale che esce dal primo ciclo secondo le Indicazioni Ministeriali, e per descrivere le competenze digitali qualche sconsigliato ha selezionato un passo che recita usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica, e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Ora, per riconoscere se una notizia è valida o va controllata servono competenze che con l'informatica non hanno molto a che vedere, indipendentemente dal fatto che la notizia sia in rete o venga trasmessa col notiziario delle 15.00. Per identificare la bufala sui gatti volanti trovata su Facebook non devi saper usare Facebook, devi essere in grado di valutare se la pagina di Facebook è attendibile e se l'amico che te l'ha girata è un tordo che abbocca a qualsiasi stupidaggine gli mandino o è invece una persona che prima di condividere controlla. Non è una competenza digitale, caso mai fa parte del gruppo "imparare a imparare". Sì, in generale un Consiglio di Classe è in grado di stabilire con una certa approssimazione se X sa come riconoscere una notizia valida da una completamente campata in aria, ma se lo sa fare non l'ha certo imparato semplicemente usando il computer, bensì usando una cosa che si chiama spirito critico. Il fatto di avere dimestichezza con le apparecchiature digitali non ti dota di spirito critico, e nemmeno te ne priva. Si sta parlando di due competenze diverse.
Il tutto si riferisce dunque a tutte le materie, ma siccome non siamo riusciti a decidere se stavamo parlando di spirito critico o di competenza non l'abbiamo compilata. All'ultimo momento in Segreteria hanno deciso che non andava bene lasciare la competenza bianca e hanno messo D a tutti. Risulta così che abbiamo un intera classe di trogloditi informatici nonché di deficienti.

La competenza 5 riguarda sia imparare ad imparare che consapevolezza ed espressione culturale, che non mi sembrano un accoppiata delle più scontate. In questa competenza bifida l'alunno si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
D'accordo, immaginiamo questo prode alunno che interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche (oppure non riesce a interpretarle): si sta parlando di intelligenza e spirito critico, e tutto sommato per un Consiglio di Classe non è difficile valutare a che livello il prode alunno ha raggiunto questa competenza; ma che cazzo di accidente c'entra con tutto ciò sapersi orientare nello spazio? L'orientamento nello spazio è una nobile competenza, ed è giusto parlarne, ma che c'azzecca con la capacità di valutare quadri, sculture o avvenimenti politici? (Sì, il fatto di riuscire a perdermi anche nel salotto di casa mia mi ha reso molto sensibile alla questione. E tuttavia so di non essere l'unica a soffrire di questo tipo di disabilità pur riuscendo a orientarmi in modo dignitoso sull'asse temporale).
Qualche Consiglio di Classe l'ha collegata a Storia e Geografia. Ma allora perché infilarci per forza anche le produzioni artistiche?  E siamo proprio sicuri che se non sai orientarti bene necessariamente sei destinata/o ad essere una frana in Geografia?
Noi comunque l'abbiamo collegata a una generica curiosità verso il mondo esterno.

La n. 6, di nuovo classificata in imparare ad imparare descrive così il malcapitato alunno: possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Insomma, si sta parlando della capacità degli alunni di usare quel che sanno anche per, all'occorrenza, cercare di saperne di più. Diciamo una via di mezzo tra la cultura generale e la capacità di usarla e collegarla. Andrebbe tutto bene se non ci fosse il doppione con le competenze digitali (n. 4). 
Anche qui, l'abbiamo attribuita a tutte le materie.

La n. 7 afferisce al gruppo consapevolezza ed espressione culturale: il nostro giovane mutante, beato lui, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.
Dietro mio suggerimento è stata soprannominata "competenza del Dalai Lama". Naturalmente non sono molti gli alunni che ce l'hanno ad alto livello, e lo stesso vale per gli adulti, ma si capisce di cosa si sta parlando e non ci sono problemi a riferirla a "tutte le materie".

La n. 8 riguarda la consapevolezza ed espressione culturale: l'alunno in relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali
D'accordo, siccome Arte, Musica e Scienze Motorie sono materie di serie B hanno deciso di accorparle, tanto si assomigliano, giusto?
Una sega, si assomigliano. Sono tre ambiti completamente diversi e assai spesso capita che chi eccelle in uno dei tre ambiti non abbia molto da dire negli altri due. E' vero che esiste una competenza 13 che parla di competenze significative non meglio definite, e quindi possiamo metterci chi balla bene ma disegna da cani e chi ha eccellenti capacità grafiche ma stona peggio di una campana rotta. Ma cosa segniamo, nella competenza 8? Facciamo la media fra tre materie che non ci incastrano nulla tra di loro, penalizzando le eccellenze? Segnaliamo le eccellenze anche se non sono tali in tutte le tre materie? 
Alla fine abbiamo appunto fatto, con scarsissima convinzione, una sorta di media tra le tre materie.
Cosa c'era di indecoroso a mettere tre competenze separate, una per le scienze motorie, una per la musica e una per le arti figurative? Si sono messi a risparmiare carta proprio quando arriviamo alle discipline artistiche?

Le ultime quattro competenze riguardano tutte le materie, o comunque così ci è sembrato.

n.9, ovvero spirito di iniziativa e imprenditorialità più competenze sociali e civiche. In questo caso l'alunno dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. E' disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
Più che una competenza, questo è un calderone. Oppure una competenza bifida, come la 4: da una parte lo spirito di iniziativa (ma se davvero l'Europa ci chiede di parlare di "spirito di imprenditorialità" per ragazzi intorno ai 14 anni forse sarebbe il caso che l'Europa cominciasse a mettere anche un po' di tabacco, in quel che fuma), dall'altra la capacità di collaborare, che in Italia non è diffusissima, con nostro grave danno. Quest'ultima però si potrebbe magari accorpare senza troppi danni alla n. 7: un alunno che conosce se stesso sa anche quando è nelle peste e gli serve aiuto; e se è animato da gran spirito di comprensione e rispetto verso gli altri, sarà pur disponibile a dargli una mano se necessario.
D'altra parte un alunno dotato di spirito imprendit spirito di iniziativa non è detto che necessariamente si interessi anche dei problemi dei suoi compagni. Naturalmente non è detto nemmeno che se ne freghi, semplicemente sono due cose diverse, che non c'è motivo di collegare a forza perché ti sei incaponito a fare 12 competenze 12, come gli apostoli e i mesi dell'anno e le ore dell'orologio a lancette. 

Tanto più se continui a seminare doppioni, in queste dodici competenze.
La n. 10 afferisce sia a imparare ad imparare che alle competenze sociali e civiche. L'alunno ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Ma tutte queste belle cose non le faceva già con la competenza 9? Tra l'altro se ha spirito di iniziativa e ha cominciato qualcosa, deve anche impegnarsi per portarlo a termine, altrimenti il suo è, più che spirito di iniziativa, scervellato protagonismo e talento nel complicare la vita agli altri, ovvero un livello D della competenza n.9. 
Sorge anche una domanda: in quanti modi diversi questa sventurata creatura deve dimostrarci di avere consapevolezza di sé? Prima sul piano culturale (n. 7) poi su quello imprenditoriale (n. 9), poi su quello civico (n. 10)...

La competenza n. 11, che va sotto la targhetta delle competenze sociali e civiche è... il voto di condotta. L'alunno infatti rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. A dirla tutta costruiva il bene comune con gli altri anche nella competenza 10, nonché nella 9 quando aiutava gli altri. 

La competenza 12 è sempre compresa nel pacchetto competenze sociali e civiche, ma ci hanno messo dentro un po' di tutto, comprese cose di cui la scuola dovrebbe evitare di impicciarsi, se non richiesta: Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita (d'accordo, si suppone che non dovrebbe tagliarsi con le lamette né vomitare sette volte al giorno o imbottirsi di anfetamine. Ma se lo fa, vi sembra che la prima cosa di cui il Consiglio di Classe si preoccuperà saranno le competenze? O credete che le altre competenze non ne saranno un tantino influenzate?). Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile (ma non l'aveva già fatto con la competenza 7?). Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nella comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato ecc.
Ora, i casi sono due: o il nostro giovane Dalai Lama ha partecipato con la classe, poniamo, alla commemorazione della Strage del Vallone, e allora questo è già considerato in altre competenze fra cui quella della collaborazione col resto della classe; oppure è andato per i fatti suoi alla Marcia della Pace, magari con gli scout o con la famiglia o la parrocchia, ma in ambito extrascolastico. O non c'è andato perché i genitori non ce l'hanno portato. E non è detto che la scuola ne sappia niente.
Se costui/costei è tanto sensibile ai valori della solidarietà e della democrazia e va a portare le coperte ai senzatetto alla stazione si spera che in qualche modo la cosa si riverberi anche nella sua vita scolastica, e se non si riverbera in alcun modo forse sono attività che si limita a subire per quieto vivere, e allora non ha senso dargli una competenza in merito. Insomma, vogliamo mettere qualche paletto all'impiccionaggine insegnantesca e limitarci a valutare quel che sappiamo e vediamo, che già non è affare di poco conto?
Dopo gran meditare, anche questa competenza l'abbiamo lasciata bianca, e la segreteria l'ha trasformata in D - questa volta quasi azzeccandoci perché in quella classe scarseggiavano assai sia il senso civico che la solidarietà (pure quella interna, a dirla tutta).

In conclusione, mi sento di affermare che il documento ministeriale sulle Competenze presenta tuttora un buon margine di miglioramento.

* per chi proprio volesse farsi una competenza sulle Competenze, ho provato a spiegare qualcosa in merito qui.
** E Anche Un Po' Pirla.
*** Siccome non sempre la descrizione della competenza brillava per chiarezza, ogni Consiglio di Classe si è regolato come gli è sembrato meglio per l'attribuzione delle materie. Tutto ciò è stato senz'altro molto democratico, ma tutti noi avremmo preferito ricevere indicazioni più chiare, magari anche più limitative e circoscritte, ma comunque più chiare.

4 commenti:

la povna ha detto...

Porca troia, che enorme, stupidissima macedonia. Da noi sono molto più essenziali, divise in quattro aree e tutto sommato gestibili.
Direi che, sì, il margine di miglioramento è decisamente altissimo, il che forse è una buona notizia, forse no.

ps. L'orientamento nello spazio, per esperienza spicciola e assolutamente non statistica basata sull'osservazione sperimentale degli ultimi cinque anni presenta un asse molto solido, da noi, tra disegno tecnico/rappresentazione grafica e scienze motorie, abbastanza interessante e che trova un suo riflesso nelle diagnosi, relative proprio alla parte di orientamento nello spazio, dei DSA.

dolcezzedimamma ha detto...

Per la serie "molte idee e molto confuse". Non puoi chiedere chiarezza a chi(forse) non ha le idee chiare...

Murasaki ha detto...

Che dire?
Speriamo che per l'anno prossimo la scheda venga rivista, o almeno spiegata un po' meglio!

Murasaki ha detto...

@ povna:
per l'orientamento spaziale confermo in tutto e per tutto sulla mia base altrettanto empirica ^__^