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martedì 25 luglio 2017

Cornelius Fudge / Caramel, ovvero scegliere portati dalla piena

Se ci chiedessero una lista dei cattivi di Harry Potter, è molto improbabile che il ministro Fudge ci verrebbe in mente tra i primi - in effetti è molto improbabile che ci verrebbe in mente anche se ci chiedessero una qualsiasi lista dei personaggi più notevoli di Harry Potter. E' presente in sei volumi su sette, ma non si fa notare molto. In compenso influisce con una certa forza sulle vicende, ed è anche uno stronzo di notevole levatura* - stronzo e anche incapace. Ma all'occorrenza piuttosto gioviale.

Fudge in inglese è una torta morbidosa, di quelle a più strati ricoperte da una o più glasse, non necessariamente rigide: una fragile corazza per un cuore morbido, più esattamente molle. Nella prima traduzione si chiamava Caramell, con un richiamo a quei dolci al cucchiaio di cui fanno parte i creme caramel ma anche i budini, la panna cotta, la crema bavarese e simili: dolci composti essenzialmente di uova e latte (o panna) e che si mangiano col cucchiaio. Non era una brutta traduzione, e va detto che fudge per il lettore italiano non è una parola particolarmente evocativa, anche se qualsiasi dizionario può soccorrerci facilmente.
Questa è una chocolate fudge cake. Abbastanza simile a una Sacher, in effetti

Insomma, un perfetto uomo politico, di quelli destinati al successo e di cui gli storici si domandano perplessi "Ma come ha fatto costui a trovare qualcuno che lo prendesse sul serio abbastanza da dargli un qualche incarico?".
Perché i tipi come Fudge di solito fanno una brillante carriera, sorpassando senza difficoltà persone assai più preparate e capaci di loro - e una volta arrivati al potere, evitano con cura di prendere decisioni impopolari, per quanto necessarie possano rivelarsi; perché, com'è noto, le decisioni impopolari sono brutte, fastidiose, scomode cose che fanno fare tardi a cena.
In tempi tranquilli (ma esistono tempi tranquilli?) i Cornelius Fudge non fanno troppi danni e anzi non fanno proprio niente a parte qualche insulso provvedimento che non lascia tracce; ma se le circostanze richiedono un qualche tipo di capacità, persone come lui producono di solito grossi danni e chi prende il loro posto si ritrova costretto a gestire l'impossibile - di solito fallendo clamorosamente (ogni riferimento a Rufus Scrimgeour non è casuale).

Sentiamo parlare del ministro Cornelius Fudge (nella prima traduzione Cornelius Caramell) già nel primo libro, quando Hagrid accompagna Harry a Diagon Halley e gli racconta di Silente che ha rifiutato di fare il Ministro della Magia e però quello che al momento è il Ministro in carica non fa che chiedergli consiglio. Vabbé, il lettore al momento è convinto che Hagrid sia il classico Gigante Buono Ma Non Necessariamente Astutissimo (imparerà solo più avanti che Hagrid è sempre attendibilissimo, tranne forse quando parla di animali interessanti, verso i quali è a volte un po' troppo parziale) e quindi prende la cosa con le molle.
Ad ogni modo, per quanto Silente possa essere liberale con i suoi consigli, nel corso della saga Fudge evita con cura di seguirli non appena hanno l'apparenza un po' scomoda - e a volte Silente gliene dà di scomodissimi (e sempre molto validi, si capisce, se solo Fudge avesse la pur minima intenzione di scomodarsi a seguirli).

Incontriamo dal vivo il Ministro Budino nel secondo volume quando, nonostante il parere contrario di Silente, fa arrestare Hagrid per la questione della Camera dei Segreti.
"Io sto ricevendo un mucchio di pressioni. Bisogna far vedere che si sta facendo qualcosa" spiega a Silente. Del resto i precedenti di Hagrid sono contro di lui, e in effetti arrestarlo sembra la cosa più facile. Soprattutto, tra la scelta di arrestare un innocente (perché i precedenti di Hagrid sono contro di lui, ma le prove no) e quella di contraddire il potente Lucius Malfoy, non c'è nemmeno da porsi la questione, per il ministro.
Il primo incontro ufficiale tra Harry e il Ministro avviene però solo all'inizio del terzo volume, quando un preoccupatissimo Harry, appena scappato da Privet Drive dopo aver gonfiato l'insopportabile zia Marge, ha una gran paura di venire espulso da Hogwarts. A sua volta, scopriremo poi, il Ministero della Magia e una discreta fetta del mondo magico sono preoccupatissimi per la scomparsa improvvisa del Ragazzo Che E' Sopravvissuto, perché temono sia stato rapito e ucciso da Sirius Black. Cornelius si mostra gentile, quasi paterno, rassicura Harry che non ci saranno conseguenze per quel piccolo incidente (via, non si finisce certo ad Azkaban solo per aver gonfiato una zia!) e anzi si occupa di trovargli una stanza al Paiolo Magico perché il ragazzo passi il resto delle vacanze estive in Diagon Alley, dove la comunità magica ne avrà gran cura sorvegliandolo con molta attenzione.

Ritroviamo il Ministro alla fine del libro, quando partecipa al processo in appello contro Fierobecco - un processo talmente garantista che insieme a Fudge arriva anche il boia ufficiale del mondo magico per procedere all'esecuzione del povero grifone. Più avanti Piton cercherà di convincerlo che l'evasione di Sirius Black, appena catturato, è opera di Harry Potter - ma per quanto abbia in effetti ragione, le circostanze sono tali che l'accusa non viene nemmeno presa in considerazione. 
Resta il fatto che, per scelta del Ministro Budino, Hogwarts è stata impestata per tutto l'anno dai Dissennatori, che alla fine hanno addirittura cercato di somministrare il loro famigerato bacio a Harry e Ron. Lo sventato Cornelius si mostra molto colpito da questo incidente: "Oh sì, dovranno andarsene. Non avrei mai immaginato che avrebbero cercato di somministrare il Bacio a un ragazzo innocente... del tutto incontrollabili... no, li farò rispedire ad Azkaban questa notte stessa..." dimenticando i che i suoi amati Dissennatori si sono mostrati fuor di controllo praticamente dall'inizio dell'anno, come Silente non ha mancato di ricordargli più volte.

E' solo alla fine del Calice di Fuoco però che Cornelius Fudge si rivela in tutta la sua micidiale storditaggine: accorso ad Hogwarts dopo l'incidente di Cedric si porta dietro un Dissennatore a mo' di scorta (ma allora è un vizio?), il quale Dissennatore appena vede Bartemius Crouch junior non trova di meglio da fare che succhiargli via l'anima con il Bacio, trasformandolo così in un vegetale. In questo modo Crouch non potrà più testimoniare e tutta la vicenda della resurrezione di Voldemort diventa una semplice fantasia di Harry Potter. 
Per la prima volta Harry lo vede per quel che è, e ne rimane sbalordito:
"Aveva sempre pensato a Caramell come a un uomo gentile, un po' chiassoso, un po' pomposo, ma fondamentalmente buono. E ora davanti a lui c'era un piccolo mago iroso, che si rifiutava categoricamente di accettare l'idea che il suo comodo mondo tranquillo potesse venire turbato... che si rifiutava di credere che Voldemort potesse essere tornato".
Davanti al comportamento del Ministro Minerva McGonagall dà in escandescenze per la prima e unica volta in tutta la saga, e lo stesso Silente, che lo conosce molto bene, non gli risparmia parole decisamente taglienti: "Sei accecato dall'amore per la poltrona che occupi, Cornelius! (...)  Te lo dico ora: prendi i provvedimenti che ti ho suggerito, e verrai ricordato come uno dei più grandi e coraggiosi Ministri della Magia che abbiamo mai avuto. Scegli di non agire, e la storia ti ricorderà come l'uomo che si è fatto da parte, quello che ha concesso a Voldemort una seconda possibilità di distruggere il mondo che abbiamo cercato di ricostruire!".
Come sappiamo, Cornelius sceglierà di non agire e si farà da parte, negando la possibilità che Voldemort sia davvero tornato, nonostante il racconto di Harry e perfino nonostante la testimonianza di Piton che non esita a esibire il suo Marchio Nero, tornato improvvisamente attivo e pulsante. Negherà tutto, rifiuterà di allontanarsi dai suoi amati Dissennatori perché "metà di noi dormono sonni tranquilli solo perché sanno che i Dissennatori fanno la guardia ad Azkaban", e del resto, lo caccerebbero via solo per averlo suggerito, e non si può provare ad allearsi con i Giganti perché la gente ha paura dei giganti... 

Fudge è in buona fede, o più esattamente è convinto di esserlo. L'idea del ritorno di Voldemort fa parte di quelle cose brutte e scomode che ti fanno fare tardi a cena, la gente rischia di spaventarsi se diffondi la notizia, e del resto la notizia non può essere vera, è troppo scomoda per essere vera. Il confortevole mondo di Cornelius rischierebbe di andare in pezzi, se accettasse la possibilità che Potter e Silente e Piton stiano dicendo la verità, così lui chiude la porta e dichiara che si tratta solo di una assurdità causata dalla fantasia troppo accesa di un adolescente (dimenticando però che l'adolescente in questione è il massimo esperto vivente su Voldemort). 
L'unica vera scelta che Cornelius Fudge fa dunque è una non-scelta: si sfila, si tira indietro e dichiara che quel che sta succedendo non sta affatto succedendo. Non è una scelta insolita per un politico - Manzoni descrive molto bene questo tipo di comportamento nel capitolo dedicato alla peste, quando in tanti decidono d'ufficio che la peste non esiste e quand'anche esistesse non sarebbe lì - ed è una scelta che porta inevitabilmente a risultati disastrosi.

Saldamente attaccato alla sua comoda poltrona e ai suoi amati Dissennatori, Cornelius Fudge  separa la sua strada da quella di Silente: già all'inizio dell'Ordine della Fenice vediamo che gli ha tolto le più pregiate onoreficenze, ha ridotto notevolmente i suoi poteri ad Hogwarts e ha avviato una campagna stampa contro l'inaffidabile e visionario Harry Potter;  trova anche qualcuno che lo capisce, una sorta di anima gemella: Dolores Umbridge, che senza un suo esplicito ordine costruisce per Harry la trappola dei Dissennatori in Privet Drive, per obbligare Harry a reagire con un incantesimo e poterlo così incastrare in un processo davanti al Wizengamot.
Anche se basato su una buona base di inganno, il processo non è truccato: i giudici sono imparziali e ascoltano sia il racconto di Harry che quello di Silente, prestando grande attenzione alla testimonianza della Maganò Arabella Figg, per poi finire per assolvere il ragazzo con formula piena. Cornelius però ha comunque fatto del suo meglio per truccare le carte, retrodatando l'ora dell'udienza per poter svolgere il processo in contumacia e soprattutto tenere lontano Silente - un procedimento più che illegale, oltre che una vera porcata.
Costretto a condurre comunque il processo, visto che l'accusato ha avuto la malagrazia di presentarsi, per giunta con Silente al seguito (e davanti a Silente Fudge soffre un vistoso complesso di inferiorità, del resto pienamente giustificato) il Ministro cerca di giocare ogni carta per ottenere una sentenza di colpevolezza, minacciando Silente, rievocando le vecchie infrazioni di Harry - compreso l'episodio della zia gonfiata due anni prima, per l'occasione diventata una gravissima infrazione e non più una ragazzata.
La giuria però non si lascia ingannare. Più avanti Silente pagherà a caro prezzo la sua difesa di Harry, ma sul momento Fudge è costretto ad accettare il verdetto della corte.

Una scena abbastanza simile (salvo il fatto che in apparenza Silente ne esce sconfitto) si ripeterà molti capitoli dopo, quando grazie alla delazione di Marietta Edgecombe il gruppo di studio autonomo chiamato l'Esercito di Silente viene scoperto. Accorso ad Hogwarts per godersi l'arresto del pericoloso e lunatico Harry Potter, Cornelius si vedrà nuovamente sbarrare la strada da Silente, che riuscirà a fargli credere che si trattava in realtà di una sua iniziativa per togliergli il Ministero con un colpo di mano.
Un lampo d'improvvisa comprensione brillò sul volto di Fudge. Arretrò di scatto, inorridito, lanciò un grido e balzò di nuovo lontano dal fuoco.
"Tu?" bisbigliò, rimettendosi a calpestare il mantello bruciacchiato.
"Proprio così" annuì amabile Silente.
Il Ministro si mostra ferito, indignato e furente - soprattutto, abbocca come una carpa; da tempo probabilmente si era convinto che tutte quelle strane storie sul ritorno di Voldemort fossero solo abili manovre con cui l'ambizioso Silente cercava di strappargli la sua amata poltrona; e dunque cerca di arrestare il suo pericoloso rivale.
Come sappiamo il tentativo di arresto viene gestito da Silente con la consueta abilità (o meglio stile, come osserva giustamente Phineas Nigellus dal suo ritratto) e in sostanza né Cornelius Fudge né Dolores Umbridge ottengono granché: dopo una sparizione molto teatrale Silente rientrerà nel suo ufficio (o almeno così si suppone) mentre Umbridge, nominalmente preside di Hogwarts, non riuscirà mai più a metterci nemmeno la punta di un piedino.

Il terzo e ultimo confronto tra Fudge e Silente all'interno dell'Ordine della Fenice si situa alla fine del romanzo, dopo la drammatica battaglia del Ministero, e più che un confronto è un massacro in piena regola: piuttosto confuso, Cornelius arriva nell'atrio del Ministero mentre lo scontro si sta concludendo:

Ma nonostante tutta la sua buona volontà, il Ministro è infine costretto a dare credito alle numerose testimonianze dei maghi che si affollano intorno a lui... e ai suoi stessi occhi:
"Per la barba di Merlino... qui... qui!... nel Ministero della Magia!... cieli supremi... non sembra possibile... parola mia... ma come può...?".
Davanti al suo insignificante balbettìo e alle sue patetiche rimostranze, Silente risponde con  istruzioni molto precise: "Tu darai ordine di allontanare Dolores Umbridge da Hogwarts. E dirai ai tuoi Auror di smetterla di dare la caccia al mio insegnante di Cura delle Creature Magiche, così potrà tornare al lavoro. Stanotte ti concederò mezz'ora del mio tempo: sarà più che sufficiente per informarti di quanto è successo qui. Dopo di che dovrò tornare alla mia scuola". 
La deposizione di Fudge dal Ministero inizia in quel momento, quando Silente gli dà ordini come se fosse un sottoposto di basso rango e si autorinomina preside di Hogwarts.
Da quel momento Fudge riceverà solo ordini. Nel giro di pochi giorni sarà costretto a dimettersi.

Osserviamo meglio questo passaggio attraverso i suoi colloqui col Primo Ministro dei babbani, all'inizio del sesto libro: prima amichevole e un po' borioso, nel corso degli anni Cornelius si mostrerà sempre più debole e incapace financo di spiegare la situazione al  ministro babbano, attonito (ma non sprovveduto nella gestione del potere):
"Deve fare qualcosa! In quanto Ministro della Magia è sua responsabilità!"
"Mio caro Primo Ministro, non può onestamente credere che io sia ancora Ministro della Magia dopo tutto questo! Sono stato cacciato tre giorni fa! La comunità magica al completo ha chiesto le mie dimissioni per quindici giorni di fila. Non li ho mai visti così concordi in tutto il mio mandato!".
E infatti a quell'ultimo colloquio Cornelius non arriva in qualità di Ministro della Magia... ma come lacché incaricato di presentare il nuovo ministro Scrimgeour al ministro babbano.

L'ultima apparizione del Ministro Torta la vediamo al funerale di Silente: 
Cornelius Caramell li oltrepassò, diretto alle file davanti, con l'aria derelitta, rigirando la bombetta verde come al solito
Anche lui è venuto a rendere omaggio all'uomo che vedeva troppo lontano perché lui potesse capirlo, e che ha cercato di trasformare in avversario perché era troppo scomodo come alleato: scomodo, e rischiava di fargli fare tardi a cena.
Di lui non sapremo più niente, e non ce ne fregherà un accidente: persone come lui non meritano nemmeno la curiosità dei lettori.

*in italiano "stronzo" sta ad indicare sia una persona di scarsissima levatura intellettuale che una persona scorretta e di ridotti scrupoli morali. Il ministro Budino è sia l'una che l'altra cosa.

9 commenti:

Eva ha detto...

Praticamente mio cugino di primo grado Luca...che io ho ribattezzato "Lu-ca-Cava Calunnie"...molto potteriano non trovi?
Scusa se son sparita ma ero al matrimonio dell'altro cugino😀quello bello,buono,il Grande Fabio😊

Pellegrina ha detto...

Bellissima la prima citazione in rosso!
Mi sembra che Hollande venisse chiamato anche lui "Budino". La traduzione in Caramell secondo me non era male: molle dolciastro e in genere di non eccelsa qualità. L'attore poi sembra ben scelto.
In realtà qualche danno anche in periodi normali i Caramell lo fanno: mettono un tappo su qualcunque cosa disturbi i Malfoy del momento.

Di solito non mi cito sui blog altrui, ma alcuni tuoi post recenti mi hanno fatto ricordare un aneddoto di argomento scolastico. E' un po'lungo per cui l'ho raccontato sul mio.

Murasaki ha detto...

@Eva:
Ah, l'indimenticabile saga di Luca Cava...
Auguri e felicità alla nuova coppia ma... quanti giorni sono durati i festeggiamenti? :)

@Pellegrina:
(Hollande come Budino? Non lo ricordo neanch'io, ma di sicuro aveva una reputazione di quel tipo) Sono d'accordo perché "Caramell" non ti porta alla mente come prima immagine lo squisito creme caramel dell'Artusi né le ottime creme catalane, ma quelle polverine che metti a bollire con il latte per ricavarne un semifreddo, appunto, di non eccelsa qualità.
Ed è vero che politici come Fudge fanno danni anche in momenti tranquilli, e che questi danni spesso si vedono con chiarezza solo quando è troppo tardi.

Letto il post, e verrò a commentarlo quando avrò la forza morale perché è una storia proprio deprimente da leggere per chi insegna.
E visto che ti sei pudicamente ammantata di riserbo ci metto pure il link, perché è una storia deprimente ma ha un suo perché:
http://pellegrinablog.blogspot.it/2017/07/calava-sempre-il-sole-con-lentezza-e.html
(e forse metto la poesia in programma, anche se non mi piace lavorare con le traduzioni per le poesie)

Eva ha detto...

Festeggiamento-Matrimonio durato un giorno...ma il giorno più caldo e piu lungo della Storia😂😂😂😂😂😂😂

acquaforte ha detto...

Il Ministro della Magia Fudge è ricordato da tutti noi come l'esempio classico del politico (in negativo): prepotente con i deboli, leccaculo con i potenti. Fino a quando Harry sembrava essere la star dei maghi, anche gonfiare (meritatamente) una zia stupida e prepotente era una ragazzata. Tutto cambia se si comincia a dare fastidio al manovratore, in questo caso al potente e molto generoso Malfoy. Fudge non è al primo posto della lista dei cattivi, ma tra i più pericolosi Sì. Come spesso accade quando si ha a che fare con i pavidi, le sue azioni hanno reso possibile il peggio, cioè il ritorno del cattivo n. 1.
Io voglio spendere però una parola buona per Scrimgeour. Mai eredità fu più scomoda e foriera di disastri. Alla fine si capisce perché cercasse di arruolare il trio, nel tentativo di fare qualcosa per rallentare la corsa verso il disastro. Non c'era più Silente al quale chiedere consiglio, si navigava a vista, tra la popolazione spaventata e l'arroganza sempre più sfacciata dei probabili vincitori. Alla fine, quando ha dovuto scegliere tra la sua vita e il tradimento, ha fatto la scelta giusta. Non è poco.

Bridigala ha detto...

Si, in effetti I ministri Della magia Caramell e Scrimgeour sembrano rappresentare le due facce della politica: il pavido che fa danni e l'impavido, che cerca di fare il più possibile meglio che può, ma non ha sempre le capacità e gli strumenti per aver successo. La sua fine ne decreta comunque il valore, anche se l'atteggiamento nei confronti di Harry non è dei più piacevoli. Usarlo soltanto come paravento e come uomo immagine è sottovalutarlo in modo che una testina calda come il giovane Potter non è disposto a tollerare, soprattutto dopo che lo stesso ministero, seppur diretto da Caramell, gli aveva fatto vedere i sorci verdi.

Bridigala ha detto...

P.s.: sono appena tornata da Un giro in Scozia, ho visto l'ospedale di S.Mungo a Glasgow, il pub dove JK Rowling scriveva e Victoria street (che ha ispirato Diagon Alley) a Edimburgo. Mi chiedevo se ci sarei riuscita, in un tour guidato pieno di anziani, invece anche i nonnetti si sono bravamente fotografati Elefant house. Potere dei nipoti?

Murasaki ha detto...

@Acquaforte:
Come ha osservato Pellegrina, persone come Cornelius fanno danni anche in tempi tranquilli.
D'accordissimo anche su Scrimgeour: che non sarà il massimo dei massimi sotto certi aspetti, ma si ritrova a gestire una situazione davvero impossibile. Forse una persona molto creativa e con una enorme apertura mentale (=Silente) avrebbe saputo fare di meglio di lui, ma Scrimgeour è prima di tutto un combattente... e combatte, nell'unico modo che conosce. Va detto che la comunità magica comunque si è rifugiata sotto l'ala del combattente perché non sapeva trovare una soluzione migliore. C'era qualche altra possibilità?
Probabilmente sì, ad esempio l'Ordine della Fenice offriva alcuni elementi piuttosto interessanti: Weasley padre, per esempio, o Shacklebolt, o anche Lumacorno (che sarebbe stato duro da convincere, ne convengo). O Minerva, ma lei doveva restare a Hogwarts a vegliare sui ragazzi. Hanno scelto il Combattente, che ha fatto quel che poteva... e secondo me il suo vero errore è stato tenersi Dolores Umbridge, come gli rinfaccia Harry.

@Bridigala:
Ben tornata, e immagino ti stia STRUGGENDO letteralmente per il rimpianto della Scozia e per il caldo torrido di questi giorni!
(ma sappi che ti invidio molto il viaggio in Scozia e il piccolo tour potteriano incluso)
Non sapevo che esistesse un VERO ospedale di St. Mungo. Anzi, ignoravo anche l'esistenza di un santo di nome Mungo. Chissà perché Rowling ha scelto proprio lui per intitolargli l'ospedale?

Murasaki ha detto...

E un saluto riconoscente a Robert Hardy, morto oggi all'età di 91 anni, che ha (tra tanti e tanti ruoli) ottimamente interpretato anche Cornelius Fudge sullo schermo. Lieve ti sia la terra. :(